Il pompelmo e le interazioni con i farmaci
Il pompelmo, frutto presente in alcuni deliziosi spuntini di questa settimana, è tipico della stagione fredda ed ha un sapore molto particolare, leggermente amarognolo.
Il suo consumo può apportare numerosi benefici al nostro organismo perché la sua polpa contiene dei nutrienti ottimi per innalzare le difese immunitarie e prevenire la comparsa di raffreddori o influenze invernali.
È inoltre, ricco di antiossidanti ed ha proprietà digestive, diuretiche e depurative.
Nonostante sia un frutto davvero salutare, bisogna stare attenti a consumarlo perché può interferire con diversi farmaci. Alcune componenti del pompelmo, infatti, inibiscono un enzima che si trova a livello intestinale e che ha il compito di detossificare l’organismo dai farmaci e di smaltirli. La sua inibizione determina una situazione di sovradosaggio perché i farmaci persistono nell’organismo più a lungo di quanto dovrebbero. Tra i farmaci coinvolti in questo meccanismo troviamo: le statine, antivirali anti-HIV, immunosoppressori, chemioterapici, corticosteroidi, antiaritmici, antibiotici, ansiolitici, calcioantagonisti e antistaminici.
Queste interazioni si verificano anche con un singolo bicchiere di succo di pompelmo o con un frutto fresco. Prima di consumarlo è quindi, opportuno chiedere al proprio medico e leggere attentamente il bugiardino dei farmaci che prendiamo.
È importante ricordare che se non si seguono terapie farmacologiche con cui il pompelmo può interferire, il consumo di questo frutto è consigliato, proprio perché è ricco di proprietà benefiche.
E voi? Consumate il pompelmo? Conoscevate questo suo “effetto indesiderato”?