La disbiosi è una condizione in cui si verifica un'alterazione dell'equilibrio del microbiota intestinale, caratterizzata da un aumento dei batteri "cattivi". Questa disfunzione può causare irritazione all'intestino ed è associata a una serie di fattori, tra cui una dieta poco equilibrata, l'eccessivo consumo di alcol o l'uso prolungato di alcuni farmaci, oltre allo stress. L’ alterazione del microbiota intestinale può influenzare negativamente la funzionalità del sistema immunitario, favorendo l'insorgenza di malattie infiammatorie croniche.
I sintomi della disbiosi intestinale includono dolore addominale, gonfiore, diarrea, stipsi e meteorismo. Quando i villi intestinali sono infiammati, possono verificarsi anche difficoltà nell'assorbimento delle sostanze nutritive, portando a intolleranze alimentari indirette.
Questa condizione può avere anche ripercussioni anche su altri distretti dell'organismo, come la pelle, l'apparato urinario-genitale, l'apparato respiratorio e il tono dell'umore, contribuendo allo sviluppo di patologie come psoriasi, candidosi, allergie e disturbi dell'umore come depressione e ansia.
Per diagnosticare la disbiosi intestinale, possono essere prescritti esami del sangue, delle feci, test respiratori, ecografie e colonscopie. Il trattamento prevede spesso l'assunzione di probiotici, microrganismi che contribuiscono al ripristino del microbiota intestinale e al rinforzo delle difese immunitarie. Tuttavia, la cura dipende dalla causa sottostante della disbiosi, quindi è importante consultare un medico per una valutazione appropriata.
Dal punto di vista alimentare, è consigliabile eliminare dalla dieta cibi preconfezionati ricchi di conservanti, sale, zuccheri e grassi, oltre a limitare gli insaccati, le bevande zuccherate, gli alcolici e i cibi grassi e salati. È invece consigliato consumare verdura e frutta fresca, legumi, cereali integrali, pesce, carne non processata, riso e formaggio fresco. È fondamentale anche mantenere una corretta idratazione e consumare alimenti fermentati.