Sapori d’autunno:i cachi

È un frutto ambito ed intrigante, non solo per il suo sapore ma anche per il profumo gradevole e la presenza scenografica. L’albero di Cachi o Kaki è uno dei più antichi del mondo, ha origini cinesi e, prima di approdare in Europa, si è diffuso in tutto l’oriente, tanto che ancora oggi in Giappone il cachi, conosciuto come loto, è il frutto nazionale perché il suo albero fu l’unico a sopravvivere al bombardamento di Nagasaki.

TIPOLOGIE DI CACHI

Esistono diverse varietà divise in due grandi gruppi, il cachi asiatico, Diospyros kaki, e il cachi americano, Diospyros virginiana. Il più diffuso dalle nostre parti è asiatico, una varietà ricca di tannini, che gli conferiscono il tipico sapore identitario, per questo si consuma soltanto a completa maturazione, quando il tenore di tannini si riduce notevolmente e la polpa diventa dolce, morbida e quasi traslucida. L’altra varietà che conosciamo è la fuyu, dal sapore dolce e vanigliato ma molto meno zuccherino, non contiene tannini e si può consumare quando la polpa è ancora soda, la sua morfologia ricorda quella della mela infatti, questa varietà si chiama “cachi mela”.

PROPRIETÁ DEL FRUTTO

Questo frutto dolce e profumato ha interessanti proprietà. E’ molto ricco di fibre, il consumo di un frutto copre il 25% del fabbisogno giornaliero, da ciò deriva anche il suo leggero effetto lassativo, che può essere un valido aiuto naturale a chi soffre di stitichezza. L’ elevato quantitativo di fibra riduce anche l’assorbimento del colesterolo a livello intestinale. Rilevantissimo il contenuto di vitamina A in forma di beta-carotene, antiossidante, utile al sistema immunitario, alla vista e al benessere della pelle. Buono anche l’apporto di vitamina C e vitamine del gruppo B, e, tra i minerali abbondano manganese, rame, potassio e magnesio, che rendono il cachi un ottimo rimineralizzante dopo l’attività sportiva.

Il cachi è in grado di neutralizzare l’acidità dei succhi gastrici dello stomaco avendo, diversamente dagli agrumi e da altri frutti, un ph lievemente alcalino, per cui è indicato per chi soffre di gastrite e reflusso gastroesofageo.

Alcuni studi hanno dimostrato che i flavonoidi presenti nel frutto come isoquercitrina e iperina possono inibire l’accumulo di melanina nei melanociti associato all’invecchiamento, mentre l’insieme dei polifenoli, in particolare delle proantocianidine, hanno un effetto positivo sulla riduzione dello stress ossidativo associato all’età e sulla comparsa di rughe.

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