Care amiche e cari amici, ben ritrovati.
Un titolo forte, questo. Che mi è stato ispirato da un commento di qualche tempo fa, di una nostra amica dietina, Alessandra: “Adesso, se ho un attacco di fame o un desiderio sbagliato mi chiedo: vuoi nutrirti o drogarti? E per me funziona alla grande”.
Così Alessandra ci offre la sua soluzione. Fermarsi a riflettere quando, ad esempio, apriamo il frigo. Chiedendoci se sia giusto abbandonarsi al cibo.
La risposta al quesito scava nel nostro bisogno più profondo, non in quello di superficie che risponde sempre alla necessità di sedare momentaneamente l’ansia. Occorre far emergere il desiderio autentico. Molte volte ci si lamenta dello stato di salute. E ci si dimentica che una parte di esso è frutto del proprio stile di vita, nello specifico delle abitudini alimentari e motorie.
E allora come procedere?
Prima di ingurgitare cibo per colmare un vuoto – che ormai sappiamo non appartenere al cibo stesso – facciamo un bel respiro, blocchiamo la mano che porta il cibo dal piatto alla bocca. E, magari ispirandoci ad Alessandra, rispondiamo al quesito: “Voglio nutrirmi o drogarmi?”. Così interrompiamo il circolo vizioso autodistruttivo praticato in precedenza e inauguriamo un circolo virtuoso che ci aiuta a liberarci dalla trappola.
Naturalmente ognuno di noi ha i propri trucchi per evitare di cadere in trappola.
E voi, care amiche e cari amici, cosa avete escogitato a tal proposito?
Scrivetemelo nei commenti, sarò qui insieme con voi per parlarne insieme…