Care amiche e cari amici, ben ritrovi.
Il Professor Pier Luigi Rossi, Specialista in Scienza della Alimentazione e in Igiene e Medicina Preventiva, ci spiega tutti i rischi del dormire poco e male.
«Chi dorme poco ha tutte le condizioni per ingrassare. Bisognerebbe dormire bene almeno cinque – sei ore in una giornata. L’insonnia porta a mangiare più carboidrati e dolci. Una notte insonne fa diminuire l’ormone leptina, noto come “ormone della sazietà” e fa aumentare un altro ormone, la grelina, detto “ormone della fame”. Il terzo ormone cui prestare attenzione è la vitamina D, senza la quale si soffre di insonnia o comunque non si dorme bene».
DORMIRE MALE E FAME NOTTURNA
«Capita a molti di avere fame durante la notte. La causa potrebbe essere proprio una riduzione di vitamina D. Quest’ultima, infatti, interviene nel ritmo sonno-veglia e agisce sul centro del sonno presente nell’ipotalamo. Insomma, fa dormire bene e a lungo. Ma, se manca, può indurre a mangiare nelle ore notturne, con il rischio di accumulare grasso e peso corporeo. In questo momento della giornata non si dovrebbe mangiare perché è attivo l’ormone leptina, un ormone che va “a braccetto” con la vitamina D. Entrambe sono contenute negli adipociti, escono da queste cellule adipose, vanno nella linfa e nel sistema linfatico e poi nel sangue e, infine, arrivano all’ipotalamo, dove stimolano il sonno e la sazietà».
GLI ORMONI CHE REGOLANO LA FAME
«Ma chi mangia durante la notte, da un lato ha una carenza di leptina e di vitamina D e, dall’altro, produce più grelina, l’ormone della fame e dell’appetito, che spinge a mangiare di continuo, in particolare carboidrati. È essenziale per la salute dell’intero organismo eseguire l’analisi della vitamina D. Avere un suo valore sotto i 30 ng/mL è già un indice di scarsa salute e di cattiva qualità del sonno. In questo caso consiglio di assumere l’integrazione di vitamina D nel pomeriggio, al fine di ottenere il suo effetto positivo sul centro del sonno dell’ipotalamo e, quindi, dormire meglio durante la notte».