Non dimagriamo tutti allo stesso modo. Un chilo di grasso può perdere in una giornata solo cinque grammi. Se una persona ha dieci chili di grasso in eccesso, dunque, può perdere in un giorno circa 50 grammi e non di più. Il grasso esce dagli adipociti e viene intercettato da una proteina, prodotta dal fegato, che si chiama albumina. Questi acidi grassi, attraverso il sistema linfatico, vengono poi veicolati nel sangue. C’è un controllore di questo processo: l’ipotalamo, un nucleo nervoso posizionato nel cervello che pesa quattro grammi. È il nostro regista. Controlla tutte le funzioni vitali. I grassi che sono nel sangue, pertanto, vengono registrati e analizzati dall’ipotalamo. Se non abbiamo la corretta quantità di grasso, l’ipotalamo entra in agitazione: vuol dire che stiamo perdendo un eccesso di energia. E l’energia è fondamentale: il nostro corpo deve avere costantemente quella che serve per vivere. Perdere un eccesso di grasso, dunque, è un pericolo. A quel punto, l’ipotalamo interviene e il calo del peso corporeo si blocca.
Se la perdita di peso a un certo punto si ferma devi dare il tempo all’ipotalamo di resettare tutte le funzioni vitali prima di ricominciare a perdere grasso. Chi vuole dimagrire rapidamente e considera il corpo come una spugna che si può stringere per eliminare tutto il grasso, fa una scelta contro natura. Si deve perdere gradualmente il grasso. Procedere a scalini: scendere di peso, fermarsi, scendere ancora, fermarsi. Partire lenti e andare piano. Questo vuol dire dimagrire in natura e in salute.
Prof. Pier Luigi Rossi