Oggi vogliamo accompagnarvi in una riflessione, abbastanza impegnativa che riguarda la sfera emotiva che ognuno di noi si porta adentro.Perché quando siamo emozionati e felici sentiamo le farfalle nello stomaco? Perché se stiamo provando una sensazione negativa avvertiamo come un groppo nella pancia?Semplice, perché le emozioni non risiedono nel nostro primo cervello, quello della testa, ma nel secondo, ossia quello che risiede nel nostro intestino. Ebbene sì, possiamo affermare di avere due cervelli: quello della ragione e quello delle emozioni. Le emozioni sono un nutrimento, come il cibo. Quelle positive, ma anche quelle negative. Ed esattamente come un alimento può rimanerci indigesto, così può accadere anche per i traumi, i dispiaceri, le sconfitte, le difficoltà della vita. Ed ecco che alimentiamo, con le molecole delle emozioni, il nostro secondo cervello, quello della memoria emotiva, che risiede lungo tutto il tratto gastroenterico. E quando la nostra “dispensa” dell’emotività è piena, rischiamo di ammalarci.Il secondo cervello, scoperto da Michael Gershon (esperto di anatomia e biologia cellulare della Columbia University), ha un ruolo fondamentale nel segnalare gioia e dolore. Non a caso, le cellule dell’intestino producono il 95% della serotonina, il neurotrasmettitore del benessere. Studi scientifici hanno dimostratol’esistenza di un asse pancia-testa. Così, se l’intestino si ammala può influenzare il nostro umore. Le formedi colite, ulcere, disturbi del tratto gastroenterico spesso non sono altro che un effetto, non la causadel problema.E allora che cosa fare? Bisogna ricercare i motivi dei malesseri, interrogando la memoria emotiva e svuotandola. In questo modo, si rilassa il nostro secondo cervello e iniziamo a sentirci meglio. Lentamente si alleviano i disturbi fisici fino a scomparire. Spesso, si ha difficoltà a gestire il presente, perché il passato incombe.E voi siete riuscite a gestire il presente svuotando la vostra memoria emotiva, oppure vi lasciate ancora condizionare dal passato?