Hai presente quei cilindretti di pesce arancioni e bianchi che troviamo in tutti i supermercati? È il surimi, un prodotto a base di pesce sì, ma altamente processato. Largamente consumato in Giappone non è certo l'ideale da consumare frequentemente in un’alimentazione sana e consapevole.
Com'è fatto?
La polpa di pesce rappresenta solo il 30-40% dell’intero prodotto. Gli altri ingredienti sono farine amidacee, olio di colza, albume d’uovo, sale, aromi, esaltatori di sapidità (come il glutammato monosodico), spezie, addensanti e varie sostanze chimiche che potrebbero non essere salutari se consumati in eccesso. Insomma, non sai cosa mangi.
Come viene elaborato?
Il processo di produzione consiste nella macinazione di varie tipologie di pesce a basso costo che viene miscelato con il resto degli ingredienti descritti. La lavorazione porta ad una perdita di nutrienti essenziali che rendono questo prodotto lontano dall’essere classificato come pesce o poterlo considerare tale.
Proprietà nutrizionali
Consumare il surimi non offre, dunque, gli stessi nutrienti essenziali che si trovano nel pesce fresco, quali acidi grassi omega-3, vitamine e minerali. Anche la qualità di proteine è inferiore rispetto alle fonti proteiche naturali del pesce fresco, della carne magra o dei legumi. Le proteine del surimi, infatti, potrebbero non essere altamente biodisponibili o potrebbero mancare di alcuni amminoacidi essenziali.
Un altro aspetto da non sottovalutare è l’elevato contenuto di sodio, dannoso per la salute se consumato in eccesso. Un'elevata assunzione di sodio, infatti, è associata all'aumento della pressione arteriosa e al rischio di malattie cardiovascolari.
Per una dieta equilibrata e salutare, è quindi consigliabile scegliere alimenti freschi, non trasformati e soprattutto ricchi di nutrienti. Un consumo occasionale di surimi ovviamente non comporta rischi diretti per la salute, ma l’importante è essere a conoscenza della scarsa qualità di questo prodotto, al fine di non portarlo in tavola troppo spesso.