Care amiche e cari amici, ben ritrovati.
Sono in molti che lamentano il bisogno impellente di dolci nella propria alimentazione o l’impossibilità di resistere alla loro vista. Alcuni pensano di avere un problema di dipendenza da zuccheri, che si trasforma in una lotta interiore, un combattimento simbolico tra un desiderio che sembra irrefrenabile e un “imperativo categorico” di non mangiarne, per motivi di salute e aumento di peso. Chi vincerà?
In effetti gli zuccheri introdotti nel nostro corpo agiscono come una droga, poiché il glucosio contenuto negli alimenti va a colpire i recettori del cervello, gli stessi che rispondono a sostanze come gli oppiacei e la morfina. Ecco perché quando consumiamo un cibo dolce ci sentiamo momentaneamente e in apparenza felici. Una volta costruita quest’associazione zucchero-felicità è più difficile sottrarsi poiché già all’idea di gustare un dolce noi anticipiamo quella soddisfazione che riceveremo una volta che l’avremo mangiato.
Si tratta naturalmente di una falsa felicità, propria di un’euforia immediata e assai volatile. Soffermiamoci ora su quali strategie mettere in campo per sottrarci alla dipendenza. Innanzitutto dobbiamo tastare la nostra motivazione e piantare il pensiero (ogni pensiero è come un seme, una volta piantato crescerà da sé) che ce la faremo, pur se combattendo.
Dobbiamo intraprendere un vero e proprio percorso in step per vincere le tentazioni cattive:
1)Svuotare frigo, dispensa, cassetti della scrivania da tutti i tipi di dolciumi, biscotti, cioccolatini, ecc. e tenere semmai frutta secca o disidratata, che nel caso può senz’altro essere offerta anche ai bambini (figli, nipoti, ecc.). A questo proposito è bene considerare che il cibo spazzatura o non salutare fa male non solo agli adulti, ma anche ai bambini, soprattutto se consumato in eccesso. Non a caso l'obesità infantile è in crescita esponenziale in Italia.
2)Saziarsi a tavola con tutto ciò che è proposto dal menù giornaliero ad ogni pasto, in modo da non avere più spazio nello stomaco per introdurre cibo diverso. Negli spuntini godersi invece la frutta che è dolce, scegliendo quella ben matura;
3)Iniziare ad eliminare completamente per un’intera giornata cibi dolci ed osservare la propria reazione a quest’astinenza. Dopo una settimana passare all’eliminazione di dolci per due giornate, anche non consecutive. La settimana seguente si procede con tre giornate e via proseguendo fino ad arrivare al mese intero. A quel punto si potrà dire di essersi abbastanza disintossicati. Quest’allenamento risulta efficace poiché, al pari della disintossicazione da uso di sostanze, anche il nostro cervello si disabitua allo zucchero e progressivamente l’organismo non ne richiede più o non in dosi così dannose. Naturalmente dopo la disintossicazione potremo di tanto in tanto mangiare un dolcetto senza timore di compromettere la salute e il peso.
Armiamoci perciò di pazienza e perseveranza: è una battaglia che dobbiamo vincere ASSOLUTAMENTE!
E voi, care amiche e amici, che ne pensate? Ritenete di poter iniziare la disintossicazione da dolci? Qualcuno di voi l’ha già sperimentata?