Cosa fare se il mal d’orecchio arriva in vacanza?

Il mal d'orecchio non si fa sentire solo in inverno. Caldo, umidità, mare e piscine, infatti, favoriscono lo sviluppo di infezioni. E può succedere che un dolore improvviso arrivi a rovinare la vacanza. Ecco allora cosa fare per proteggersi. 

LE INFEZIONI ESTIVE Quello dell’orecchio è un ambiente ristretto e con scarsa ventilazione, l’ideale per lo sviluppo delle infezioni. E in estate, specie sulla spiaggia, i fattori di rischio si moltiplicano a causa di sabbia, polvere, brezza, sostanze inquinanti presenti nell’acqua di mare (per non parlare delle piscine). E poi, soprattutto, per la maggiore umidità, prima alleata delle infezioni, che si crea nell’orecchio a causa della sudorazione e del continuo ingresso/ristagno d’acqua successivo a bagni e tuffi. Così può accadere che dermatiti latenti e del tutto innocue degenerino all’improvviso in dermatiti purulente. Cosa comportano? In pratica vogliono dire dolori, gonfiori, occlusioni, perfino febbre, se l’infezione si infiltra maggiormente all’interno del condotto uditivo. Il problema si risolve facilmente con una buona dose di antibiotico ad ampio spettro, ma per una settimana occorre stare lontano da ogni tipo di esposizione.

5 CONSIGLI "SALVA ORECCHIO"

Visita dall'otorino:prima di partire, se si nota la presenza di lievi desquamazioni interne e/o pruriti, è consigliabile una visita dall'otorino. Questi, infatti, possono segni di un’iniziale dermatite secca (eczemi) che rende l’orecchio più predisposto a irritazioni e infezioni. La valutazione dello specialista e l’eventuale prescrizione di gocce di cortisone senza antibiotico può scongiurare complicazioni.

Occhio alle dermatiti: è bene effettuare un controllo dallo specialista anche in caso di orecchie che “si sporcano”. Questa patologia è più frequente nei soggetti con la pelle grassa. Può essere il segno di dermatiti seborroiche, altro fattore di rischio per le infezioni balneari. Anche in questo caso, l’otorino può suggerire giuste strategie difensive. Come i lavaggi con acqua borica (in giuste dosi e concentrazioni) per tenere sotto controllo il PH, poi il phon per togliere l'umidità. 

Se c'è il cerume: il cerume non è altro che un materiale del tutto fisiologico. Ma in alcuni casi può essere confuso con iniziali infezioni e comunque, contrastando il passaggio dell’aria, appena il contesto ambientale lo consente, può favorirle o accelerarle. Provvidenziale, dunque, è l’intervento preventivo dello specialista, che può eliminare il “tappo” con una semplice tecnica di aspirazione. 

No al fai da te: evitare lavaggi con soluzioni saline che, effettuate senza controllo, possono essere controproducenti. No agli spray delle farmacie, che in caso di patologie in fase iniziale possono agire da detonatori. No alle terapie improvvisate senza aver prima verificato 

Mai rinunciare all'igiene: l’orecchio va lavato regolarmente nei limiti della sua conca esterna. Più internamente si auto-pulisce da solo e ogni invasione può essere solo controproducente. No ai cotton fioc.

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