Lo sappiamo e lo viviamo ogni giorno. Dentro di noi ci sentiamo sempre giovani, ragazze e ragazzi. Il corpo esterno può avere i segni del tempo, ma dentro ci sentiamo sempre le stesse ragazze e gli stessi ragazzi. C’è un contrasto tra la nostra emotività interiore e il nostro “involucro” esterno. Ed allora cosa facciamo?
Tutti i contrasti possono generare ansia e depressione, così si finisce per reprimere la giovinezza mentale. Pregiudizi culturali e sociali finiscono per schiacciare la voglia di vivere e la gioia dei sentimenti. Il corpo chiude in prigione il nostro vitale senso della vita e butta via la chiave.
La pigrizia prende il dominio di noi, e soffoca i sempre presenti impulsi di vita e di allegria. Si diventa grigi e tristi. E la paura di non avere più il tempo per vivere infiltra giorno dopo giorno la nostra esistenza.
Allora occorre liberare la ragazza e il ragazzo che sono dentro di noi, aprire la prigione della pigrizia e tornare a vivere con slancio e gioia: la giovinezza mentale. Si invecchia soprattutto nel cervello.
Non fermiamo a guardare i nostri segni del tempo sullo specchio, riscopriamo tutta la potenzialità creativa - emotiva del nostro cervello: la giovinezza mentale.
Combattere la pigrizia innanzi tutto non solo nel movimento, occorre avere sempre curiosità, vivere la vitale sensazione di meravigliarsi. L’età anagrafica è data dagli anni dalla nostra nascita. L’età biologica è lo stato di salute e di efficienza del nostro corpo. L’età emotiva è la qualità di vita che noi creiamo ogni giorno. L’amore non ha età. Amare è salute, è giovinezza mentale. Un abbraccio di energia.