Lo Skyr è uno dei pochi prodotti sulle nostre tavole originario delle lontane terre del nord: Islanda, per essere precisi, a prima vista può sembrare un comune yogurt ma si tratta invece di un formaggio fresco. Negli ultimi anni lo Skyr ha conosciuto una diffusione planetaria, tanto da essere elencato tra i cibi da salvare per proteggere la biodiversità secondo il presidio Slow Food. Questo latticino è prodotto esclusivamente a partire da latte magro, che viene riscaldato a temperature di poco inferiori a quella di ebollizione, in modo che i grassi residui e la caseina vengano a galla e possano quindi essere rimossi. Una volta raffreddato gli vengono aggiunti del caglio e una piccola quantità di Skyr da una produzione precedente, in modo da garantire che i batteri responsabili dei processi di fermentazione siano quelli giusti. Quello che si formerà è un prodotto cremoso, ancora più denso di uno yogurt greco, dal gusto leggermente acido, con una gradevole punta dolce. Per l’utilizzo del caglio, lo Skyr è considerato un formaggio fresco, ma vista la somiglianza con yogurt e kefir gli viene commercializzato accanto. I valori nutrizionali dello Skyr sono molto interessanti: una porzione di da 100 gr ha un apporto energetico modesto, è molto ricca di proteine, è povera di zuccheri e pressochè priva di grassi. Tra i minerali abbondano fosforo, calcio e potassio, mentre tra le vitamine è rilevante il contenuto di B12. Come tutti i prodotti fermentati, è ricco di probiotici ed è molto digeribile. Vista la sua natura e le sue proprietà, lo Skyr è un alimento che potrebbe aiutare a variare la natura dei latticini consumati con il grande vantaggio di un apporto ridottissimo di grassi, una fonte sicura di proteine, e un buon apporto di probiotici e calcio.
E voi avete mai assaggiato lo Skyr?