Il suo nome racchiude in sé la filosofia di una millenaria disciplina che deve all’India i suoi natali. Ayurveda è un termine composto da due parole sanscrite (la più antica tra le lingue indoeuropee), ayu (vita) e veda (conoscenza) e significa, appunto, “conoscenza della vita”. Ed è proprio questa la sua finalità: invitare le persone a un’introspezione di sé per comprendere i propri bisogni in un preciso momento e cercare di mantenere in equilibrio lo stato psicofisico, prevenendo eventuali malattie e preservando il capitale di benessere e salute il più a lungo possibile. In breve, un’arte del bien vivre a tutto tondo, che risale alla notte dei tempi.
SECONDO NATURA...
In base ai principi sui quali si fonda l’ayurveda, esistono tre tipologie costituzionali (tridosha) che ci caratterizzano già dai primi giorni di vita, ciascuna con una sua funzione e un proprio punto d’elezione (una sede) all’interno del nostro corpo. L’equilibrio tra i dosha è sinonimo di salute. Un loro sbilanciamento, causato da stile di vita non adeguato, momenti di stress, cambi di stagione e altri disturbi portano a una condizione di malessere. Ogni persona ha la sua costituzione dominante ed è necessario che questa non venga alterata da fattori esterni come quelli sopra citati.
IL MASSAGGIO PRIMA DI TUTTO
Definirli massaggi orientali sarebbe troppo riduttivo. L’arte del massaggio è intrinseco nella tradizione ayurveda. Tramite le mani degli operatori - il consiglio è di chiedere sempre attestati di frequenza a corsi rilasciati da enti, associazioni e scuole certificate -, è possibile apportare ciò che il nostro corpo e il nostro spirito hanno bisogno oppure eliminare le emozioni o gli stati d’ansia che ci creano qualche problema, a livello fisico e mentale. Durante la seduta vengono impiegati oli, erbe, cristalli oppure pietre. Ecco una selezione dei più gettonati e anche dei più scenografici.
• Shirodhara. In sanscrito significa “flusso sulla testa” e si caratterizza proprio da una colata di olio tiepido di origine naturale sul capo e sui capelli. La posizione della persona è stesa e in totale relax su di un lettino. Il trattamento è in grado di alleviare disturbi di diversa natura, come sinusiti - anche di origine allergica -, riniti, asma, mal di testa e insonnia. In base al tipo di pelle e al risultato che si desidera ottenere, si può associare un mix di oli essenziali.
• Pinda Sweda. Viene eseguito con tamponi caldi (sweda) riempiti da erbe e spezie. La seduta si pone l’obiettivo di stimolare la traspirazione corporea per liberarci dalle tossine e dalle impurità accumulate. È ideale per quanti soffrono di reumatismi, artriti, artrosi. Inoltre, risveglia il tono e la compattezza della pelle.
• Ratna Abhyangam. Le vibrazioni di pietre (ratna), gemme e cristalli è da sempre impiegata per equilibrare i punti energetici del corpo e i suoi centri vitali. Parola d’ordine: rilassare e armonizzare.
• Kundalini. Questo metodo si focalizza sulla schiena e sulla colonna vertebrale in particolare. Tramite specifiche manovre, si rilassano i muscoli adiacenti la spina dorsale, per favorire lo scorrere, l’energia vitale di questa regione corporea.
• Massaggio ayurveda con campane tibetane. Le campane tibetane sono strumenti musicali molto antichi originari della zona dell’Himalaya che si sono diffuse nel continente asiatico. Sono costituite da diverse leghe di metallo e la loro melodia contribuisce ad alleviare stress, ansia e insonnia. Sul corpo vengono fatte scivolare le pietre nere hukka, originali del Kerala (India meridionale).
• Sincro Abhyanga. È il massaggio a quattro mani, una vera e propria delizia per i sensi. Le dita e i palmi dei due operatori devono essere in perfetta sintonia, calibrando pressioni, sfioramenti e ritmi, per muoversi come fossero una cosa sola. Stimolando in simultanea sia il lato destro sia quello sinistro del corpo, si induce un equilibrio dell’attività sincronica dei due emisferi cerebrali.