L’intestino è un sistema anatomico e fisiologico, complesso, composto da stomaco - tenue - colon, con un diffuso sistema ormonale, neuro-enterico, immunitario, capace di contenere un organo metabolicamente attivo, il microbiota, capace di interagire con le sue molecole con l’intero organismo. L’intestino e’ un sistema lungo 5 volte la nostra altezza e riceve ogni giorno 2-3 kg di cibo, solido e liquido, caldo e freddo, crudo e cotto.
Il cibo fino a quando resta all’interno del tubo intestinale è esterno all’organismo perché può essere espulso.
Il cibo diventa noi, solo quando le più semplici molecole alimentari (glucosio, fruttosio, galattosio, aminoacidi, acidi grassi, minerali, vitamine, modulatori genici…) passano dal lume intestinale all’interno del sangue attraverso i villi intestinali.
L’intestino è un organo custodito all’interno dell’addome, ma va vissuto come un organo “esterno” al corpo umano, essendo dotato di una entrata e di una uscita. La nostra volontà può controllare l’entrata e l’uscita, ma quando il cibo è all’interno del lungo sistema intestinale, non abbiamo alcun suo controllo.
INTESTINO: ORGANO SENSORIALE
La mucosa dell’intestino tenue (duodeno – digiuno - ileo) è un organo sensoriale che registra la qualità molecolare, cioè la diversa composizione in proteine, lipidi, carboidrati e altre molecole nutritive contenute nei singoli alimenti e programma le fasi di digestione e assorbimento, coordinando tutto il sistema gastro-enterico, fegato, pancreas informando il cervello e l’ipotalamo attraverso propri ormoni.
Le stimolazioni sensoriali generate dal cibo sulla parete intestinale vengono registrate dal nervo vago che collega l’intestino al cervello cranico. Noi non percepiamo queste stimolazioni sensoriali perché sono gestire dal sistema nervoso autonomo svincolato dalla nostra volontà. Ma ci sono e condizionano il tono dell’umore, il nostro senso di vitalità o di mancanza di energia. L’intestino ha recettori per il gusto acido, salato, dolce, umami, ma è il gusto amaro ad avere il più grande numero di recettori.
Dove passa il cibo all’interno del lungo sistema intestinale lascia il suo segno: positivo o aggressivo. Avere una alimentazione troppo ricca di alimenti di derivazione animale carica di acidi grassi (formaggi, salumi, cane di animali allevati in modo intensivo e stabulati) può lasciare il segno con una riduzione nella produzione di serotonina. La sua mancanza genera stato di depressione, melanconia, tristezza. Invece una alimentazione ricca di fibra alimentare, di alimenti vegetali integrali (cereali interi non ridotti a farina) e’ protettiva. Anche una giornata di digiuno consapevole ha un ruolo protettivo per l’intestino.
IL MICROBIOTA
La fibra alimentare vegetale è il cibo del microbiota, organo attivo composto da batteri custodito all’interno dell’intestino. Non siamo mai soli quando si mangia perché i miliardi di batteri del microbiota mangiano ciò che mangiamo noi. E se mangiamo male, il microbiota diventa aggressivo contro la nostra salute.
L’intestino è un organo che trasforma il cibo ingerito da “non self”, estraneo al corpo umano, in “self”, componenti essenziali e vitali del nostro organismo.
La salute nasce dall’intestino. Quest'organo è in grado di modulate il sistema nervoso centrale (volontario e autonomo), il sistema immunitario, il sistema ormonale e l’intero metabolismo cellulare.
Noi siamo il risultato di ciò entra dentro di noi, ogni giorno: cibo, respirazione, stimolazioni sensoriali e culturali.
Anche il nostro benessere, il nostro bene stare, la gioia e la felicità, la tristezza, la depressione, l’ansia, il tono dell’umore possono essere condizionati dal nostro microbiota intestinale.
Il modello alimentare adeguato per igiene e benessere intestinale è mangiare l’80% alimenti vegetali, il 20% alimenti di derivazione animale.