Non è soltanto buona da mangiare e meravigliosa nel suo colore giallo ocra, ma è considerata anche una pianta straordinaria per le sue innumerevoli proprietà benefiche e terapeutiche. È dotata, infatti, di potere anti-ossidante, anti-infiammatorio e anti-tumorale.
Può essere di aiuto nelle malattie cardiovascolari, nel diabete, nelle malattie neuro-degenerative (in primis l’Alzheimer), soprattutto sul versante della prevenzione. Ha, inoltre, un effetto anti-ipertensivo.
Stimola la digestione, riducendo sintomi come nausea, gonfiori addominali, flatulenza. Riduce il rischio di gastrite per modulazione della produzione di succhi gastrici che, se eccessivi, risultano gastrolesivi. Difende il fegato dalle aggressioni tossiche, oggi all’ordine del giorno, data l’enorme quantità di sostanze chimiche presenti nei cibi. Abbassa il colesterolo LDL e aumenta quello HDL; abbassa anche il colesterolo totale, per interferenza nel suo assorbimento intestinale.
Previene l’aterosclerosi, grazie all’azione antiossidante sul colesterolo.
Ha effetto antibatterico (compreso Helicobacter pylori, responsabile di ulcere gastriche), antivirale e antimicotico.
COME ASSUMERLA
La curcuma, assunta come spezia, ha una biodisponibilità molto bassa (solo una piccola parte della curcuma ingerita, viene assorbita). Basta, però, associarla a una minima quantità di pepe nero per aumentarne a dismisura il suo assorbimento, grazie alla piperina contenuta nel pepe. Favoriscono l’assorbimento della curcuma anche la bromelina (presente nell’ananas), lo zenzero e l’olio extravergine di oliva. Una dose che può considerarsi terapeutica – secondo gli esperti – oscilla fra 300 e 600 mg di curcumina, contenuti in circa uno-due cucchiaini di curcuma. Resiste alla cottura non perdendo, a contatto col fuoco, le sue proprietà benefiche.
La utilizzate per condire e dare sapore alle vostre pietanze?