Care amiche e cari amici, ben ritrovati.
Parliamo oggi dei rimedi usati per sfuggire alle tentazioni serali e che consistono in azioni precise.
I rimedi comportamentali si riferiscono ad azioni che si possono compiere quotidianamente o una tantum e che instaurano nuove abitudini alimentari. Esse possono essere precedute da pensieri o frasi-guida che hanno il vantaggio di condurre il nostro comportamento verso mete da noi fissate.
"In casa non ho niente e me ne faccio una ragione"
È una mirabile frase-guida suggerita da una nostra amica, che si traduce in eliminare i cibi tentatori, come cioccolata, biscotti, merendine, ecc. È questa una strategia fondamentale poiché non dobbiamo sottoporci a prove che vanno oltre la nostra capacità di resistere… inoltre eliminare dalla nostra dispensa il cibo spazzatura serve anche per la prole ("anche i figli si abitueranno"), come ci suggerisce un'altra dietina.
Naturalmente non è l'unica azione da poter espletare. Infatti, ci sono giunti altri vostri suggerimenti molto efficaci come: lavarsi i denti, mettere il byte dentale, ecc.
In aggiunta, io proporrei: non mangiare gli avanzi di cibo di figli e nipoti, poiché questo è un modo di boicottare il proprio programma alimentare; non eseguire lavori impegnativi in tarda serata come stirare, andare in palestra, ecc. in quanto in tal modo riattiveremmo la nostra mente che, invece, deve gradualmente "spegnersi". Se riaccendiamo la mente, si riaccende anche la fame. Ad esempio, chi si stanca troppo a riordinare in cucina, può avere poi più fame, come scrive una dietina di vecchia data: "il bisogno di sgranocchiare è più forte se la cucina è troppo disordinata". Ciò ci porta a capire che l'overstress è dannoso in tutti i sensi e che dovremmo ri-educarci a prendere più tempo per noi stessi. Questo è un fondamentale pensiero-seme su cui torneremo in seguito
"Dai, assaggia, che ti può fare?”. Ecco una frase che spesso viene detta, cui è difficile resistere per la buona ragione che il cibo proposto ci piace e che siamo abituati a rispondere in modo positivo alle aspettative altrui per non essere giudicati negativamente. Occorre invece parlare chiaramente ai propri familiari. È opportuno spiegare loro, una volta per tutte, con gentilezza e fermezza che vi state impegnando seriamente in un programma alimentare perla vostra salute e che, pertanto, non potete cambiare nulla di tale schema. Aggiungete inoltre che – se vi vogliono davvero bene – non devono neanche proporvi l'assaggio. Quando poi avrete terminato questa fase del percorso alimentare, allora, una tantum, potrete concedervi qualche piccola variante allo schema. Affinché la vostra comunicazione risulti efficace, naturalmente, dovete esserne convinte/i prima voi, magari facendo le prove davanti allo specchio...!
Altre azioni possibili sono: fare una breve passeggiata, scendere da casa per buttare l’immondizia, guardare nell’armadio i vestiti indossati tempo fa e dire loro: "ti metto tra due chili in meno... ti metto alla fine di questo viaggio con DS”, come suggerisce una nostra amica veterana, e così via.
In conclusione, care amiche e cari amici, c'è un nutrito elenco di cose che possiamo fare, pensare o mangiare, in risposta alle tentazioni serali che sopraggiungono magari al termine di una giornata in cui abbiamo seguito fedelmente il nostro schema alimentare. Naturalmente questi qui elencati sono solo alcuni dei rimedi possibili. La vostra fantasia saprà sicuramente escogitarne altri.