Con il passare degli anni, è possibile osservare una riduzione significativa dell’altezza. Questo fenomeno è spesso legato a osteopenia e osteoporosi, patologie che comportano una diminuzione della massa ossea e un deterioramento dell'architettura delle vertebre. La conseguenza è la riduzione dell’altezza delle singole vertebre e degli spazi intervertebrali.
Queste condizioni provocano un cedimento del tessuto connettivo osseo, in particolare una degenerazione del collagene, la proteina fondamentale per connettere le cellule ossee e garantirne un’adeguata nutrizione con calcio, aminoacidi e vitamina D. La riduzione dell’altezza può interessare sia donne che uomini. È essenziale controllare i livelli di vitamina D nel sangue, che non dovrebbero scendere sotto i 30 ng/ml.
In aggiunta alla diminuzione dell'altezza, si osserva spesso una perdita progressiva dei muscoli glutei, che altera la postura e può portare a un cedimento in avanti con difficoltà nella deambulazione. Per contrastare questi effetti, è cruciale eseguire esercizi di resistenza mirati a mantenere i muscoli glutei.
Un’altra conseguenza della riduzione dell’altezza è una diminuzione del metabolismo cellulare, che comporta una maggiore difficoltà nel metabolizzare e eliminare il grasso corporeo.
La riduzione della statura è quindi un indicatore di cedimento strutturale dell’intero organismo. Per gestire e ritardare questo processo, è importante evitare la glicazione del collagene (la reazione tra glucosio e collagene), monitorare il rapporto tra vitamina D e paratormone, e impegnarsi in attività motoria quotidiana. Adottare queste misure può contribuire a preservare la struttura e la funzionalità del corpo con l’avanzare dell’età.