Da decenni il mito degli spinaci come fonte di ferro alimenta le tavole di tutto il mondo, ma quanto di questo è veramente scientifico? Contrariamente alla credenza diffusa, gli spinaci non sono così ricchi di ferro come si pensa. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità “la credenza popolare che gli spinaci siano un’ottima fonte di ferro è, probabilmente, dovuta in parte alla larga diffusione mediatica che hanno avuto alcune pubblicità e cartoni animati”. Il ferro è il minerale più abbondante del nostro organismo e gioca un ruolo decisivo nella formazione dei globuli rossi. Questo minerale è presente negli alimenti in due forme chimiche; una più facilmente assimilabile è contenuta in abbondanza nella carne e nel pesce, mentre quello presente nei vegetali e nelle uova non si assimila facilmente.
Inoltre, il ferro contenuto negli spinaci, anche se abbondante (2,9 mg di ferro per 100 grammi) non può essere utilizzato dall'organismo a causa della presenza di sostanze che impediscono il suo assorbimento. Tali sostanze, però, possono essere inattivate con la cottura. Un’altra efficace strategia, per migliorarne l’assorbimento è quella di associare una fonte di vitamina C come il limone.
Gli spinaci, comunque, rappresentano una buona fonte di vitamine, acido folico (utile al sistema immunitario, alla produzione di globuli rossi e a favorire il rinnovamento delle cellule) e cellulosa (che promuove la salute intestinale).
È tempo di rivalutare la nostra comprensione di questo vegetale e apprezzarne le sue qualità in modo più completo e scientifico.