Assaggi i piatti in preparazione, con un cucchiaino prendi del gelato direttamente dalla vaschetta, finisci il piatto di tuo marito mentre sparecchi, spizzichi dal frigorifero mentre devi prendere qualcos’altro.
Se ci facciamo caso durante la giornata finiamo per compiere queste o azioni similari senza dargli troppo peso. Si tratta di piccoli bocconi rubati, ma che nel complesso, specialmente se ripetuti nel tempo, possono assumere un valore rilevante nella qualità complessiva della nostra giornata alimentare.
Questo modo di mangiucchiare qua e là si chiama alimentazione impulsiva, che non è sicuramente quella pianificata nei nostri menu.
Ecco, dunque, che vorrei evidenziare il lavoro che facciamo insieme su DS per dare consapevolezza ad ogni atto alimentare, prestandogli la massima attenzione, dedicandogli il giusto tempo per assaporare e godere appieno del cibo con tutti i sensi, senza “farci prendere la mano” dagli automatismi.
Il mio consiglio, allora, è quello di mangiare sempre da seduti. Prendi qualcosa dal frigo? Siediti. Vuoi assaggiare del gelato dalla vaschetta? Siediti. Vuoi mangiare un biscotto preso dal pacchetto aperto sul tavolo? Siediti.
In questo modo ci costringeremo a dare valore anche ad un piccolo boccone. Da seduti rifletteremo sul nostro atto alimentare per capire se in quel momento è giusto per noi. Magari ci rinunceremo, perché a fine pasto mangiare anche un pezzo di formaggio piluccato dal frigo non è necessario. O invece ce lo concederemo, con la consapevolezza che è una nostra scelta ponderata.
Sono sicura che apprendere e fare nostra questa abitudine di mangiare sempre da seduti, potrà significare il successo del nostro percorso.