Il cibo è piacere e salute. È cultura di una famiglia e di una terra. Senza il piacere, mangiare sarebbe solo una fatica. La natura ha inventato i cinque sensi per guidarci al cibo. La lingua è dotata di papille gustative, capaci di generare i cinque tipi di gusto: dolce, acido, salato, amaro e umami. Specifiche per ogni gusto, le papille sono presenti in zone precise della lingua. Quelle per il dolce sono sulla punta, l’amaro nella parte posteriore, il salato ai margini esterni, l’acido nelle pareti laterali e l’umami nella zona centrale. L’umami è il quinto gusto: vuol dire “saporito” ed è tipico dell’Oriente. È stimolato dal glutammato di sodio.
A CIASCUNO IL SUO
Il senso del gusto si forma attorno ai cinque mesi, nell’utero, prima della nascita. Ciascuno ha provato le prime stimolazioni sensoriali in base a ciò che ha mangiato la sua mamma durante la gravidanza. Il bambino si abitua al cibo disponibile nella terra e comunità in cui nascerà e vivrà. La personalità alimentare si forma durante la vita uterina. Il dolce, l’acido e l’amaro sono gusti primari, innati. Il dolce stimola l’appetito. L’amaro blocca l’assunzione del cibo. Gli alimenti amari sono sempre posti al termine di ogni pasto. I gusti secondari, cioè il salato e l’umami, sono acquisiti dopo la nascita e sono legati alla famiglia e comunità di vita. Occorre, quindi, molta attenzione a stimolare il gusto salato e umami nei bambini. In una famiglia che mangia salato, il bambino mangerà salato. Una dose elevata di sale da cucina non è salute! Il gusto acido nasconde il salato. Consiglio di usare aceto al posto del sale da cucina. Chi mangia con voracità, tutto e subito, non prova alcun gusto! Errore da evitare.
Professor Pier Luigi Rossi