I dolori alle ossa non sempre dipendono da qualche malattia. Anzi, in grande percentuale sono il frutto di cattivi stili di vita (come l’eccessiva sedentarietà e il sovrappeso) o di posture scorrette mantenute troppo a lungo (come quando si sta per ore davanti al computer). Senza contare che possono essere dovuti anche a movimenti violenti e improvvisi, a ripetuti traumi (come quelli provocati dall’attività sportiva), a sforzi fisici (come il sollevamento di carichi pesanti). A farne le spese il più delle volte è la colonna vertebrale e in particolare la sua zona bassa. Il dolore, più o meno intenso e continuo, risente delle variazioni di temperatura e in primo luogo del clima freddo-umido. Il primo campanello d’allarme è la classica sensazione d’indolenzimento, cui spesso si associa una ridotta mobilità dell’articolazione, a sua volta accompagnata da rigidità. I dolori, più frequenti al mattino, specie al risveglio, si attenuano in genere con il movimento, per poi riaccentuarsi in caso di affaticamento e possono colpire tutte le articolazioni o essere localizzati in un solo distretto. Vediamo come combatterli con i cosiddetti aiuti "dolci".
AGOPUNTURA E MOXIBUSTIONE
Queste antichissime tecniche devono molta della loro popolarità proprio ai risultati ottenuti contro i reumatismi. Ma l’inserimento di particolari aghi in precisi punti del corpo non produce solo un effetto antidolorifico e antinfiammatorio. Secondo l’agopuntura, infatti, giunture infiammate, tensione e contrattura dei muscoli sono sintomi imputabili a blocchi, vuoti o eccessi di quella che per la medicina cinese è l’energia vitale (o Chi). L’azione degli aghi mira a facilitare la circolazione di quest’ultima e a ricreare, quindi, un corretto equilibrio energetico dell’organismo. Efficace anche la moxibustione, una pratica terapeutica millenaria che consiste nel riscaldamento di aree cutanee sovrastanti determinati punti di agopuntura, al fine di riscaldare i canali energetici per rimuoverne le ostruzioni e allontanare il freddo e l’umidità. La tecnica prevede l’utilizzo delle foglie di una pianta, l’artemisia, essiccate e macinate finemente, prima di essere confezionate in particolari “sigari” che vengono accesi ed avvicinati alla pelle in modo da riscaldarla (senza, però, provocare scottature). Attenzione, però: spesso la moxa, all’inizio del trattamento, può dare lievi peggioramenti. Il calore produce un effetto vasodilatatore che aumenta la circolazione sanguigna e l’accumulo di liquidi, e di conseguenza il gonfiore e il dolore. È importante, quindi, evitare il faida-te.
CHIROPRATICA E OSTEOPATIA
Si tratta di due tecniche di manipolazione molto efficaci anche per il trattamento di tutte le forme di dolori reumatici. Messe a punto negli Stati Uniti nell’Ottocento, consentono al terapeuta di mobilizzare le varie articolazioni e di ricreare rapporti articolari corretti, eliminando le tensioni muscolari e gli stiramenti delle terminazioni nervose.
SHIATSU
Come l’agopuntura, questa antica tecnica manuale giapponese, agisce sull’energia che scorre all’interno dell’organismo e che, in alcune aree, si accumula o scarseggia. Attraverso la pressione di alcuni punti del corpo (esercitata principalmente con i pollici) si cerca di facilitare un riequilibrio energetico. Le sedute sono precedute solitamente da esercizi di stiramento, rotolamento e stimolazione.
CURE TERMALI E FANGHI
Balneoterapia. La cura dei bagni è indicata per trattare dolori cronici dovuti sia a forme localizzate (artrosi cervicale, lombosacrale) sia a forme diffuse. L’effetto terapeutico, volto a ottenere un’attenuazione del dolore, è legato a vari fattori, come il ruolo benefico dei principi attivi contenuti nel tipo di acqua termale utilizzata e la sua temperatura (quest’ultima, insieme alla durata del singolo trattamento, può variare a seconda dei casi). Anche le modalità in cui si pratica la balneoterapia sono varie, in base alle indicazioni mediche per il trattamento di una determinata patologia e al tipo di acqua impiegata. Si passa così dai bagni in vasca singola o in piscina a trattamenti come l’idromassaggio o la doccia che, in più, prevedono anche l’azione fisica di massaggio del getto d’acqua. La balneoterapia viene spesso prescritta in associazione con la fangoterapia proprio per le patologie a carico dell’apparato locomotore. Fangoterapia. Il trattamento tramite fanghi agisce sui processi infiammatori primari, sui reumatismi, l’artrosi, l’osteoporosi ed è indicato anche come strumento di riabilitazione in caso di postumi di fratture e lesioni traumatiche. I fanghi sono argille di diversa composizione che, oltre a sostanze minerali, contengono alghe che nel corso degli anni sono state trasformate dall’azione di microrganismi. Una volta bagnate con acqua, queste argille formano una massa pastosa che viene spalmata calda sul corpo e mantenuta per circa 20 minuti, allo scopo di sfruttarne l’azione diretta. Dopo l’applicazione si effettua una breve doccia di risciacquo con acqua termale e si procede quindi all’immersione (sempre in acqua termale) a una temperatura di 37-38 °C per una durata di circa quindici minuti.