Ti sei mai chiesta quali e quanti sensi sono coinvolti nell’atto del mangiare? Odorato? Gusto? Vista? Tatto? Udito? La maggior parte delle persone risponde asserendo che sono coinvolti i primi due, massimo i primi tre. La risposta, invece, è che sono coinvolti tutti e cinque i nostri sensi e non solo i primi tre. Pensiamo all’allegria che ci viene alla vista della frutta e verdura di stagione con i colori più diversi e così ben assortiti tra loro.
Tatto, odorato, vista...
Per scegliere un frutto, ad esempio, lo tastiamo, saggiando così il suo stato di maturazione. Oppure, mentre portiamo il pane alla bocca ne valutiamo contemporaneamente la freschezza attraverso il tatto, oltre che con l’odorato e la vista. Parimenti per l’udito: quando addentiamo, ad esempio, una mela ne udiamo lo scrocchio. Questo perché l’alimentazione è un atto delicato che ci espone ogni volta al rischio di avvelenamento, per cui più sensi sono attivi, meglio è per noi. In caso di disabilità, ad esempio, come potrebbe un ipovedente accorgersi che un cibo è avariato se non utilizzando anche l’olfatto, il gusto e gli altri canali sensoriali? Quando mangiamo, allora, si verifica un’esplosione dei sensi, simile a quella che si prova in un’esperienza affettiva intensa e che conferisce alla nostra consumazione un piacere enorme.
Pensiamo all’allegria che ci viene alla vista della frutta e verdura di stagione con i colori più diversi e così ben assortiti tra loro? Anche quando siamo lì ad affettarla, prepararla per andare in tavola…
Davanti al cibo con consapevolezza
Proponiamoci di prestare più attenzione alla vista, agli odori, ai sapori, ai suoni e alla consistenza dei cibi che consumiamo quotidianamente. Riappropriamoci della nostra nutrizione in modo più attento e consapevole per godere appieno di ciò che la natura offre in ogni stagione e del modo in cui noi stessi, o chi per noi, ha saputo trasformare un semplice prodotto della terra in un pasto prelibato che soddisfa pienamente i nostri cinque sensi. E allora: buona degustazione.
Dott.ssa Enza Paola Cela, psicologa della nutrizione